Le Cose che Abbiamo in Comune - 
12 mesi di arte, cinema e cultura.

Spazi

Restituire centralità agli spazi pubblici e farlo attraverso nuove pratiche di fruizione culturale. Le cose che abbiamo in comune è stato pensato proprio così. Il progetto prende vita lungo l’asse centrale della Circoscrizione 3 e coinvolge 3 aree: per ognuno dei tre presidi culturali interessati, uno spazio pubblico che gli orbita intorno viene coinvolto nell’iniziativa, assumendo un ruolo fondamentale nello sviluppo di tutti gli eventi in programma.

EX CASERMA LA MARMORA

giardini Artiglieri da Montagna

Comala è uno spazio pubblico, utilizzabile da tutte e tutti, (auto)costruito, un pezzo alla volta, grazie al recupero di alcuni spazi dell’ex Caserma La Marmora di c.so Ferrucci 65: una struttura della seconda metà dell’800, che nel corso del tempo ha vissuto mille vite diverse: mercato del bestiame, spazio per le truppe di artiglieria a cavallo, sede di uffici comunali poi dismessi, aula bunker del maxi-processo alle Brigate Rosse.

Il percorso di rigenerazione della struttura, esteso negli ultimi anni, alle aree esterne del cortile e dei limitrofi giardini Artiglieri da Montagna, ha permesso di dar vita a uno dei principali spazi di aggregazione giovanile (e non solo) della città di Torino, che comprende sale prove e studi di registrazione, aree dedicate alle attività delle associazioni che ne fanno richiesta, un ampio e diffuso servizio di aula studio e un programma di eventi ed attività culturali attivo, quotidianamente, tutto l’anno.

PIAZZA BENEFICA

e dintorni

Cit Turin è il quartiere più piccolo di Torino ed è l'unico che ha conservato la denominazione dialettale. Il suo centro è piazza Benefica. Che in realtà non si chiama così e, ad essere precisi, non è neanche una piazza. La sua reale denominazione dell'area sarebbe, infatti, “Giardino Martini”, ma la storica presenza della Casa Benefica dei Giovani Derelitti (una volta situata proprio a fianco della chiesa San Gesù Nazareno) e l'utilizzo del piazzale come area mercatale ne hanno, nell'uso comune, trasformato il nome.
Delimitata dalle vie Principi d'Acaja, Duchessa Jolanda, Palmieri e Susa, con i loro splendidi edifici Liberty, piazza Benefica è il vero cuore pulsante del quartiere: al suo interno (e intorno ad essa) convivono momenti di vita domestica, lavorativa, religiosa e mercatale in un continuo intreccio di suoni, profumi e movimenti.

Attualmente l'area è coinvolta in un processo partecipativo iniziato qualche anno fa con il “Piano strategico dell’infrastruttura verde della Città di Torino”, grazie al quale alcuni cittadini hanno avviato un percorso di co-progettazione per dare il loro contributo al disegno di una città più verde e sostenibile.

FONDAZIONE MERZ

giardini Chiribiri

L’insediamento tra le vie Pollenzo e Montenegro e le vie S. Bernardino e Limone costituisce uno dei numerosi nuclei di presenza della Lancia in Borgo San Paolo e racconta l'originaria vocazione industriale e operaia del quartiere. La parte compresa tra via S. Bernardino e via Pollenzo, che ospitava la Centrale Termica dello stabilimento e che è diventata, dal 2005, la sede della Fondazione Merz, rappresenta un affascinante esempio di architettura industriale degli anni Trenta. Il progetto di ristrutturazione e restauro, sostenuto sia da fondi privati che pubblici, ha perseguito la ricerca dell’originaria semplicità dell’impianto e ne ha riproposto una lettura facilmente riscontrabile, ma anche evocativa della sua funzione passata, ridefinendo gli spazi interni e tenendo conto delle finalità culturali per le quali la Fondazione intende operare.

Nei Giardini Chiribiri, situati proprio di fronte alla Fondazione, è iniziato, negli ultimi mesi, un percorso di di co-progettazione, nella convinzione che l’arte possa esercitare un ruolo importante nel farsi motore della trasformazione dei luoghi, intende operare, insieme alla comunità di riferimento, per promuovere un processo di rigenerazione e cura del giardino e, più estesamente della piazza con un approccio integrato tra metodologie partecipative e progettualità artistica, con l'obiettivo di rispondere al bisogno di riguadagnare all’uso comune lo spazio pubblico, inteso non solo come spazio dell’attraversamento ma come luogo dell’incontro e della socializzazione.